Valorizzare la lingua e la cultura italiana all’estero : Tavola rotonda della Uil Scuola in Argentina

All’incontro, presieduto da Mauro Nicolosi, responsabile della Uil Scuola Estero – America Latina, ha portato il saluto delle Autorità il Primo Consigliere dell’Ambasciata d’Italia, Dott. Giorgio Guglielmino. Sono intervenuti il Vicepresidente Commissione Esteri della Camera, Franco Narducci e gli onorevoli Riccardo Merlo e Fabio Porta, che hanno illustrato le proposte di riforma in discussione in Parlamento. La relazione introduttiva del responsabile del Dipartimento estero della Uil scuola, Angelo Luongo    ha affrontato  sul piano storico – politico le principali problematiche che  impediscono lo sviluppo delle  enormi potenzialità delle nostre istituzioni scolastiche e culturali all’estero, ancora oggi paralizzate  da norme legislative superate e non più rispondenti alla domanda sempre più crescente di lingua e cultura italiana  proveniente  dalle diverse realtà continentali, come l’America latina.
Dopo  l’intervento del Presidente Ital Uil Argentina, Tucci,  ha  concluso i lavori, il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna,
La presenza italiana all’estero è qualificata dalla presenza di scuole di eccellenza. Scuole italiane, con insegnanti italiani – spiega Massimo Di Menna, illustrando l’iniziativa promossa dalla Uil Scuola. Le nostre scuole all’estero rappresentano un patrimonio culturale riconosciuto proprio dai paesi che le ospitano.
Nel caso argentino, la scuola italiana ‘Cristoforo Colombo’ è ed è considerata una scuola di elevata qualità. E non si tratta del giudizio dato solo da italiani ma da cittadini di Buenos Aires che scelgono questo istituto per dare una solida formazione ai loro ragazzi.
Un’Italia dunque non più legata a processi migratori, ma paese capace di trasmettere anche modelli educativi.

Visto in questa ottica, il percorso formativo offerto dalla scuola italiana assume un valore ancora più importante. La diffusione della lingua e della cultura italiana avviene all’interno di processi di integrazione multilinguistica e multiculturale.

Il salto di qualità che le collettività italiane nel mondo chiedono con forza è di uscire dalle logiche omai superate dell’assistenza scolastica e di rivolgersi alla domanda attuale di lingua e cultura italiana.

Dopo le nostre iniziative in Europa, in particolare a Stoccarda e a Madrid abbiamo voluto realizzare un dibattito sulla ormai non più rinviabile riforma delle istituzioni scolastiche e culturali italiane all’estero anche in America latina e in particolare in Argentina , dove la storica presenza degli italiani ha dato un contributo essenziale allo sviluppo di questo paese.

Anche in queste realtà di grande presenza di collettività di origine italiana, il processo riformatore deve realizzare un più efficace  e funzionale utilizzo delle risorse esistenti, spesso disperse nelle diverse articolazioni degli interventi: dall’azione di promozione culturale degli Istituti Italiani di cultura alle scuole statali, ai lettorati di italiano nelle università straniere ai corsi di lingua per i nostri connazionali residenti all’estero, alle scuole bilingue – ribadisce Di Menna.

La riforma deve muoversi nella direzione di un provvedimento legislativo organico, che auspichiamo venga approvato nella legislatura con un testo ampiamente condiviso dalle forze politiche. Occorre un efficace  coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti, attraverso l’istituzione di una vera e propria cabina di regia della diffusione della lingua e della cultura italiana, che colleghi   gli interventi del ministero degli Esteri, del ministero dell’Istruzione e delle altre istituzioni coinvolte.

La proposta della UIL Scuola mira a determinare le necessarie sinergia dei vari interventi, dalla promozione culturale agli istituti italiani di  cultura, ai corsi di lingua italiana, dalle nostre scuole statali alle centinaia di lettorati di lingua italiana presenti nelle università all’estero. Tutto questo, salvaguardando la centralità dell’intervento pubblico e potenziando l’utilizzo di personale della scuola, destinato all’estero nel rispetto delle norme contrattuali.